La distanza della maratona non venne subito standardizzata e fino alla maratona olimpica del 1924 essa ebbe diverse variazioni, comprese tra i 40 e i 42,75 chilometri. Nei primi anni la distanza della maratona era di circa 40 km, cioè la distanza tra Maratona ed Atene. La maratona olimpica del 1908, svolta a Londra, doveva originariamente partire dal Castello di Windsor e finire allo Stadio Olimpico, con un percorso di 26 miglia esatte (pari a circa 41.843 metri) a cui gli organizzatori aggiunsero 385 iarde (ossia circa 352 metri), in modo da porre la linea di arrivo davanti al palco reale. La distanza risultante fu in tal modo di 42.195 metri; tale distanza, dopo le successive edizioni dei Giochi del 1912 a Stoccolma e del 1920 ad Anversa, venne ufficialmente adottata nel 1921 dalla federazione mondiale di atletica e divenne ufficiale a partire dai successivi Giochi di Parigi del 1924.


 

Tuesday 25 January 2011

Il primo fu Filippide

... poi venne Haile Gebreselassie. Adesso tocca a me, Lorenzo Dutto.

Un anno fa mi sono iscritto in una palestra qui ad Aberdeen. Il pacchetto di benvenuto prevedeva una visita medica dettagliata per determinare il mio stato di salute. Il risultato fu disastroso: alcuni parametri eccedevano addirittura i limiti negativi delle tabelle pubblicate come riferimento. Come cavolo avevo fatto a raggiungere un tale record negativo? Mangiando e bevendo, direte voi. Ed è vero.
Quando partii per gli Stati Uniti nel lontano 2000 pesavo 65 chili. Tornai, un anno dopo, con 17 chili di zavorra in più. Da allora la lotta contro l'adipe in eccesso è stata impari. Il successivo trasferimento in Gran Bretagna nel 2008 non ha aiutato, soprattutto considerando l'inizio: 4 mesi a spasso tra alberghi norvegesi, francesci e scozzesi: 4 mesi di colazioni, pranzi e cene presso ristoranti, bar, tavole calde. Un disastro.
Quel giorno di un anno fa durante la visita, la bilancia indicò 99,9 chili. Lì per lì non ci feci molto caso, salvo l'essere consapevole che mai avrei immaginato di arrivare a pesare un quintale. Mi impressionava di più un altro dato: il 31,3% di me era composto da grasso. Poi però ho ripensato alla cifra visualizzata sullo schermo della bilancia e ho chiesto di potermi pesare di nuovo. Ancora 99,9 chili. Sono sceso, risalito, sceso di nuovo. Niente da fare, il verdetto della bilancia era quello, nessuna approssimazione, nessun errore strumentale, nessuna piccola variazione. A quel punto ho deciso che non avrei superato la barriera dei 100 chili, quel singolo etto avanzato a costituire una fragilissima barriera tra il concesso e "l'inconcepibile". Il giorno dopo in palestra ho guardato il tapis roulant e ho deciso che avrei cominciato a correre (tralasciate facili paragoni con Forrest Gump...). Non ho più smesso.

Un anno dopo quel giorno... MI SONO ISCRITTO! A cosa direte voi... Beh, guardate qui! -> http://www.berlin-marathon.com

Non ho saputo e voluto resistere... l'atmosfera di Berlino... il passaggio sotto la porta di Brandeburgo durante lo sprint finale ("""sprint""" triplo virgolettato)... la condivisione del tracciato con 39.998 atleti oltre ad un etiope discretamente noto nell'ambiente e sul cui pettorale non c'è un numero ma semplicemente il suo nome, "HAILE"... Ho chiesto ma "LORENZO" non ci sta e mi dovrò accontentare di un numero come tutti gli altri. Almeno non farò venire il complesso di inferiorità a nessuno. Insomma, non potevo mancare.

Per celebrare l'evento ho intenzione di rompervi le scatole nei mesi a venire, aggiornandovi sui progressi del mio allenamento e rendendovi partecipi di qualche iniziativa benefica associata alla mia maratona. Utilizzerò questa "newsletter" casereccia, la mia pagina di Facebook e addirittura Twitter. Roba seria ragazzi, mica smacchio giaguari io. Se non doveste essere interessati alla faccenda sentitevi liberi di farmelo sapere e provvederò ad eliminare il vostro indirizzo di posta elettronica dall'elenco!

Alcuni di voi che stanno leggendo questo messaggio hanno già corso una o più maratone. Di conseguenza la mia emulazione dell'impresa di Filippide (possibilmente senza lo stesso tragico finale) potrà sembrare poca cosa. Però vi chiedo di sostenermi comunque, perché agli occhi miei 42 chilometri e 195 metri sono un'infinità di strada da percorrere a piedi, figuriamoci correndo!

Altri di voi non lo hanno fatto. Ma magari vorrebbero unirsi al sottoscritto per trovarsi tutti insieme a Berlino... a correre ma anche sempicemente a tifare! Berlino poi è una città talmente straordinaria che la scusa potrebbe essere quella buona per un weekend lungo a cavallo del muro! Al momento il Dream Team comprende il sottoscritto e un collega della Bristow, tale Michel Gerard, che l'anno scorso corse la maratona storica di Atene e che ho facilmente convinto a seguirmi anche in Germania. Sono in attesa della decisione finale di un illustre personaggio. A indurlo in tentazione ci è voluto molto poco... E lui lo sa! Vedremo se a questa anticipazione potrà seguire un annuncio ufficiale con tanto di nome e cognome. Seduta sugli spalti ci sarà Cecilia, alla quale fin da adesso chiederò tanta pazienza nei mesi a venire, premiandola però con l'ambitissimo ruolo di Presidente e coordinatrice del fan club ufficiale! Quel giorno lei si troverà sulle gradinate del rettilineo di arrivo, currywurst in una mano e defibrillatore nell'altra. Premierò la presenza di chiunque decidesse di unirsi a lei con un gettone di partecipazione alla gara di birra e salsiccia che si terrà la sera del 25, a maratona conclusa, riservandomi di rimandare la "sfida nella sfida" alla mattina dopo per
darmi il tempo di recuperare le forze e partecipare. Voglio la Dune Buggy! A colazione poi la birra si gusta sempre meglio.

L'appuntamento allora è per Berlino, 25 Settembre, ore 0900. Mancano 237 giorni, 19 ore e 36 minuti. Il mio allenamento specifico comincia domani (un classico!). Come diceva un saggio, chi non risica non rosica. E io non passo mica l'aspirapolvere in spiaggia.

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